Come cambia il rapporto degli italiani con la casa?

SE.PA. Arredamenti - Cucine - Lube - Creo

Finita la pandemia molti italiani modificano il loro rapporto con la casa, che diventa sempre più un ambiente dove vivere la propria privacy. Cresce anche il numero di famiglie che vorrebbe cambiare casa, magari trasferendosi in una abitazione più sostenibile ed immersa nel verde.

È il risultato di una ricerca di Changes Unipol, realizzata ed elaborata da Ipsos, che ha analizzato il rapporto degli italiani con la propria abitazione e ha scattato un’istantanea su abitudini, progetti e desideri legati alla casa.

Meno cene con gli amici. Più libri, TV e giardinaggio

L’indagine ha esplorato il modo in cui gli italiani vivono attualmente il rapporto con la loro casa, rivelando che l’abitazione è oggi un luogo più individuale, in cui si guarda tv, si legge e si ascolta la radio (37% dei casi), si sta con la famiglia (34% dei casi) e ci si dedica a hobby, lavoretti, cucina e giardinaggio (32%).

Si è persa invece la convivialità, tanto che ben il 48% delle persone afferma di passare in casa meno tempo con gli amici rispetto a due anni fa. Il numero cresce, rispettivamente al 51% e 58%, per la Generazione X (tra 41 e 56 anni) ed i Baby Boomers, che sono i più condizionati dagli effetti della pandemia.

Il maggior tempo trascorso in casa ha indotto le persone a rendere l’abitazione più bella e funzionale: nell’ultimo anno un italiano su tre (il 32%) ha sostituito degli elettrodomestici e il 23% pensa di farlo entro il prossimo anno, mentre il 18% ha fatto cambiamenti nell’arredamento, il 17% ha ristrutturato gli interni e il 14% gli esterni anche per effetto degli incentivi.

Circa un italiano su tre (il 29%) ipotizza di cambiare casa nei prossimi due anni.

Se la certezza di cambiare casa nell’arco dei prossimi due anni viene dichiarata soltanto dal 6% degli italiani, la percentuale sale significativamente e si attesta al 29% se si aggiungono anche coloro che si dichiarano “probabilmente” pronti a questo passo. La certezza del cambiamento è più marcata tra gli abitanti di Torino (11%), Firenze (10%) e Bari (10%).

La preferenza per un’abitazione di proprietà rimane forte, ma viene espressa solo dal 55% degli italiani, a fronte di un 17% per l’affitto: è soprattutto nelle grandi città del Centro Nord che la propensione per l’acquisto è più marcata, con percentuali tra il 60 e il 70% circa (in particolare Milano è al primo posto con il 67%).

Sono invece i più giovani della Generazione Z (fino a 26 anni, evidentemente anche a causa di minor reddito disponibile) a indicare più frequentemente – nel 51% dei casi – soluzioni abitative alternative, quali l’affitto, le case/residence con formule “zero pensieri” oppure il co-living.

Il prezzo primo criterio di scelta
Per chi vuole cambiare casa il primo criterio di scelta è il prezzo (64%), seguito dalla zona (48%), dalla luminosità (42%) e dalla metratura (41%). Ma al quinto posto tra i criteri di scelta emerge anche ma inizia a emergere una forte attenzione su impatto ambientale ed efficienza energetica (37% dei casi), a testimonianza di una nuova sensibilità degli italiani verso risparmio e consumi sostenibili. Tra gli altri fattori, la sicurezza (presenza di telecamere nelle aree comuni e servizio di portineria) viene indicata soltanto nel 18% dei casi, all’8° posto nell’ordine di classifica.
Voglia di campagna

Per chi vuol cambiare casa emergono nuove tendenze dettate dalla pandemia. Si scardina il sogno del vivere nei centri storici: potendo scegliere, soltanto 1 italiano su 4 (il 24%) preferirebbe vivere in centro città, a fronte di un 40% che vorrebbe stare in periferia, pur di avere a disposizione spazi più ampi, e di un 36% che vorrebbe andare fuori città, in un contesto più tranquillo, a contatto con la natura e in una casa più grande.

I più propensi al centro delle città sono i giovani della Gen Z (34%), laddove le preferenze dei Millennials (tra 27 e 40 anni) si concentrano sulle periferie (45%) e quelle dei Baby Boomers sul fuori città (43%).

Priorità ad ambiente e clima, in secondo piano la tecnologia

Oltre al riscaldamento, considerato irrinunciabile dagli intervistati, in termini di dotazioni e accessori la priorità degli italiani è verso elementi legati al clima e all’ambiente: la possibilità di produrre energia green o comunque avere impianti energeticamente efficienti è indispensabile per il 39%, seguita dall’avere un giardino privato (37%), l’aria condizionata (32%) o una terrazza privata (30%).

La casa hi-tech non sembra invece per ora una priorità, visto che le tv di ultima generazione sono indicate come “must have” solo nel 19% dei casi, così come l’home security (10%, che però sale al 18% per la Gen Z) e la domotica (7%).

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